Di recente mentre vagavo in una
libreria, mi ha molto incuriosito un libro che metteva in relazione
l'attacamento, che I bambini istaurano con i loro genitori, e lo
stile del rapporto di coppia che questi, da adulti, costruiranno con
un partner.
Alla fine ho comprato il libro in cui
si evidenzia come, oltre alle esperienze realmente vissute durante
l'infanzia, anche le rappresentazioni che gli individui si formano di
tali esperienze influenzino le relazioni intime tra adulti. Ossia la
personalità del bambino si struttura, non solo su quello che vive e
sperimenta, ma anche attraverso le interepretazioni degli eventi e
delle relazioni che egli instaura con le figure più importanti per
lui, come Bowlby (1988) ha teorizzato già da tempo.
In questa ottica, anche una teoria
psicoanalitica sostene che,la relazione tra il figlio e il genitore
funge da prototipo delle relazioni affettive che il bambino,
diventato adulto, stabilirà nelle fasi successive della sua vita.
Addirittura sembra che questi stili di relazione possano influire
anche sulla scelta di diventare o meno genitori.
fonte: http://babbibabbi.files.wordpress.com/2008/09/nido.jpg |
In realtà, andando ad analizzare
meglio la letteratura presente, si scopre che, nonostante questo
interesse sull'argomento, per adesso, ancora poco si sa riguardo ai
fattori che predispongono l'adulto a instaurare una relazione
conflittuale o armoniosa con il proprio partner; infatti, si tratta
di ricerche complesse che prevedono di accompagnare gli individui
lungo l'arco della loro vita.
Questi elementi a mio avviso, da un
lato, quello di psicologa, sono molto interessanti e danno modo di
comprendere ed interpretare molti aspetti dei comportamenti e delle
scelte degli adulti, dall'altra, come mamma, sento un peso e una
responsabilità ancora più grande...anche se, conoscendone
l'importanza, possono diventare un'occasione per sapere che il dono
più grande che possiamo fare a nostro figlio è quello di dargli un
attaccamento sicuro, perchè questo gli permetterà di avere una
buona autostima e di poter realizzare relazioni positive e armoniose
lungo tutto l'arco della sua vita.
La domanda che sorge allora è: Come si
fa per realizzare un attaccamento sicuro? Come si può capire che
tipo di attaccamento ha mio figlio?
Anche in questo caso purtroppo, non
esistono ricette, ma, per rispondere all'ultima domanda, può essere
utile vedere cosa succede nel momento del distacco dalla mamma (per
esempio quando li lasciamo all'asilo o a scuola..) se il bambino è
in grado di consolarsi o se le persone che si occupano di lui
riferiscono un pianto inconsolabile, isolamento, reazioni rabbiose,
oppure, all'opposto il bambino va con tutti.
Sta proprio in questi comportamenti la
possibilità di capire quale modello hanno interiorizzato:
- attaccamento sicuro: il bambino esplora l'ambiente e gioca sotto lo sguardo vigile della madre con cui interagisce. Quando la madre esce e rimane con lo sconosciuto il bambino è turbato, ma può essere consolato. Al ritorno della madre si tranquillizza e si lascia consolare.
- attaccamento "insicuro-evitante": il bambino esplora l'ambiente ignorando la madre, è indifferente alla sua uscita e non si lascia avvicinare al suo ritorno.
- attaccamento "insicuro-ambivalente": il bambino ha comportamenti contraddittori nei confronti della madre, a tratti la ignora, a tratti cerca il contatto. Quando la madre se ne va e poi ritorna risulta inconsolabile.
- attaccamento "disorganizzato": il bambino mette in atto dei comportamenti stereotipici, ed è sorpreso/stupefatto quando la madre si allontana.
Fonte: http://www.curvedicrescita.com/2013/09/30/legame-e-attaccamento/ |
Per approfondire: L. Carli (1995)
Attaccamento e rapporto di coppia, Raffaello Cortina Editore,
Milano.
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