Quando arrivano i figli le "cose" nella coppia cambiano e molto... spesso non siamo preparati a tali cambiamenti e necessità di ridefinire un nuovo equilibrio. E soprattutto, come far sopravvivere il matrimonio?!
Questo è uno dei periodi maggiormente critici per la tenuta della coppia coniugale... chi ci è passato sicuramente conferma! Infatti, ricordo bene quando la Bimbagrande aveva pochi mesi: mi ero convinta che se io e mio marito fossimo rimasti insieme fino al suo primo compleanno saremmo stati a buon punto!! Lo sono stata ancora più certa quando è arrivato il Piccoletto... un terremoto!
Tanti sono i motivi: la stanchezza, la mancanza di sonno, l'invasione continua dello spazio intimo, i ritmi di vita, i nuovi ruoli di genitori...
Niente è certo, niente è mai stato provato prima, nè l'immaginazione si sarebbe potuta avvicinare a quello che poi succede davvero!!
Chi si alza la notte?! Chi pensa al pediatra, a comprare i pannolini quando finiscono, a gestire lo svezzamento, la scelta del latte... di solito la mamma che spesso vive una condizione di compressione... mentre il papà si trova estraniato ed insoddisfatto.
In questa fase soprattutto, si può sentire franare le certezze sul rapporto di coppia. Ricordo una mia paziente che mi disse: "I bambini sono come il ghiaccio.. spacca là dove c'è una fessura!". Allora non avevo capito pienamente, ma da quando sono diventata mamma credo che non ci sia immagine più realistica.
Per questi motivi una riflessione su questo argomento è necessaria! Navigando senza meta su internet ho scovato un vecchio articolo della prof.ssa Alessandra Graziottin (sessuologa) che mi è sembrato interessante ed in cui si pongono domande e quasi-risposte:
Come cambia la relazione d'amore con la nascita del primo figlio?
Il diventare genitori trasforma in modo sostanziale la relazione coniugale. Tre sono le grandi componenti della relazione di coppia: la dimensione romantico-erotica, quella di complicità amicale, e quella di solidarietà (“partnership”). Con la nascita del piccolo e il massiccio investimento di energia e di tempo che richiede, si riducono a picco la dimensione romantico-erotica e quella di complicità amicale, mentre sale e diventa prioritaria la solidarietà. Aspetto importante per la cura del piccolo ma che, esasperato, uccide l’intimità e l’erotismo, finendo per colpire al cuore la stessa soddisfazione coniugale.
Quali sono i fattori che mettono a rischio la coppia?
La rapidità e la gravità del crollo della soddisfazione affettiva hanno tre fattori predittivi principali:
1) gli atteggiamenti negativi del partner nei confronti della moglie (incluse le gelosie più o meno segrete che il neopapà nutre nei confronti del figlio e dell’esclusività di legame tra il piccolo e la madre, specie se lei esaspera questa contrapposizione);
2) la delusione coniugale del marito nei confronti del matrimonio (percepito come noioso, faticoso, poco erotico);
3) la percezione di uno o entrambi i coniugi, o partner stabili, di una vita coniugale “caotica” e intensa, specie dopo la nascita del piccolo.
Quali fattori proteggono la coppia dalla crisi dopo il primo figlio?
Tre sono anche i fattori protettivi, che aiutano o migliorano la soddisfazione coniugale dopo la nascita del piccolo:
1) la tenerezza del neopapà verso la moglie, e non solo verso il bambino;
2) un’alta considerazione di lei e del valore della coppia;
3) la considerazione in cui lei tiene il compagno e la relazione di coppia.
4) la capacità dei neo-genitori di mantenere i confini ben netti, ma permeabili con la famiglia di origine che inevitabilmente viene coinvolta.
Che cosa si può fare per recuperare una buona soddisfazione coniugale?
Innanzitutto, bisogna prepararsi con cura al diventare genitori, senza arrendersi alle emozioni negative che spesso irrompono dopo la prima euforia. Bisognerebbe riuscire a mantenere un proprio spazio, senza triangolare sempre sul figlio: è prezioso avere ancora una sera alla settimana per sé... meglio se con l’aiuto di una persona di famiglia che guardi il piccolo, così da uscire in piena serenità. La neomamma dovrebbe evitare di fare “coppia fissa” con il figlio, specie se maschio, mantenendo un giusto equilibrio di attenzione anche nei confronti del partner. E recuperare una migliore forma fisica, anche se sta allattando. Anche il partner può fare molto, se ricorteggia un po’ la moglie... invece di “fuggire” simbolicamente nel lavoro, nella palestra o dagli amici, o, pericolosamente, in una nuova relazione.
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per approfondire: http://www.alessandragraziottin.it
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