mercoledì 15 aprile 2015

Dislessia e difficoltà di lettura

Sarà colpa del master che sto frequentando da alcuni mesi,con il quale sono entrata in contatto con un mondo che non conoscevo e che mi appassiona... in fondo si tratta di bambini che possono vivere fin da subito esperienze negative e problematiche nell'apprendere ciò che dovrebbe costruire il loro futuro. Per questo, quando trovo ricerche o informazioni su questo argomento sono incuriosita. 
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Come l'ultimo articolo pubblicato su ScienceDaily del prof. Gibbs da Newcastle University il quale ha scoperto che utilizzare un'etichetta diagnostica o altro cambia le credenze degli insegnanti. Ossia, il prof. nello svolgimento della ricerca, ha chiesto ad alcuni insegnati di scuola primaria, quanto questi credevano di poter fare per aiutare i bambini con dislessia. Con un altro test ha cercato, anche, di scoprire fino a che punto gli insegnanti ritenevano che le problematiche dei bambini erano strutturali, ossia essenzialmente difficoltà con una base biologica distinta.
Il ricercatore, aveva utilizzati due diverse versioni dei questionari. Nella prima versione si era parlato di 'dislessia' e nella seconda si parlava di "difficoltà di lettura".
Un totale di 146 insegnanti ha risposto ai questionari "dislessia" e 121 ha risposto al questionario le "difficoltà di lettura.
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Quando il dottor Gibbs ha analizzato i risultati ha trovato che le due etichette differenti erano state associate con differenti credenze degli insegnanti circa la loro efficacia per aiutare i bambini. Essi hanno indicato che l'etichetta 'dislessia' evocava risposte che suggerivano  una disabilità stabile, e che gli insegnanti credevano di avere meno probabilità di modificare, quindi erano meno propensi ad aiutare i bambini con 'dislessia, perchè la credenza era quella di patologia statica e impossibile da modificare nel tempo.
Al contrario, gli insegnanti, che avevano risposto al questionario che parlava di "difficoltà di lettura", erano meno propensi a vedere i problemi dei bambini come permanenti; erano anche più propensi a credere che essi sarebbero in grado di aiutarli, e che le loro abilità sviluppate con l'esperienza.
Dr Gibbs dice: "Questi risultati mettono in discussione il valore di etichette come 'dislessia', che possono essere utilizzati come descrittori abbreviate per le difficoltà certa esperienza bambini Queste etichette possono essere di beneficio illusorio perché riducono la fede degli insegnanti nella loro capacità di aiutare i bambini.

Fonte: British Psychological Society (BPS). "Does 'dyslexia' disable teachers?." ScienceDaily. ScienceDaily, 7 January 2015. .

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