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E' da sola... talvolta capita
che la BimbaGrande con i suoi 4 anni e mezzo quando comincia a giocare da sola
è così assorta nei suoi pensieri e nei suoi gesti che anche a chiamarla non
risponde.. “Cosa le passa per la testa mentre è immersa nei giochi della sua
solitudine?!…E’ giusto lasciarla tutta solo in questo strano mondo?!” Mi chiedo
guardandola...
Credo che per i nostri bambini non ci sia niente di più
serio e coinvolgente del gioco... il bambino è l'artista del suo gioco in cui
trasforma e reinventa la sua realtà, già da tre ani la rappresenta in modo
simbolico, creandosi un modo immaginario fatto di sogni, desideri e
fantasticherie ed in cui le emozione e le paure sono nascoste.
Ma è da queste esperienze che
nasce la creatività, che non è la stravaganza, ma la capacità fondamentale di
capire che cosa accade intorno a noi ed accogliere le novità, affrontare le
esperienze e le sfide della vita.
Per questo, è fondamentale stimolare i bambini già da piccoli se
vogliamo che da grandi possano essere capaci di produrre molte idee, di
accettare i propri errori, di essere più consapevoli dei problemi, avere una
buona abilità analitica e sintetica, avere elasticità di pensiero e saper
meglio centrare le questioni.
Infatti, una persona creativa è
curiosa, sognatrice, tenace, riesce a gestire meglio la paura di sbagliare, è
più determinata a raggiungere i suoi obiettivi ed è più preparata ad esperimere
le sue abilità...
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Quindi la domanda che nasce è
“come si fa ad educare alla creatività?”
La psicologia viene in nostro
aiuto definendo che nonostante ci sia un sostanziale ignoranza sulla natura del
talento creativo, è stato riconosciuto che alcune condizioni ambientali possono
scoraggiarlo o, al contrario, favorirlo (L.L. Thurstone). Infatti considerando
che la creatività può essere intesa come:
- Un atteggiamento ossia una particolare
modalità di rapportarsi alla realtà esterna e iteriore e di interagire con
essa. Infatti, l'atteggiamento creativo è descritto come apertura verso
l'esperienza, accettazione del rischio, spririto di avventura,
predilezione per la complessità.
- Una potenzialità dell'individuo in cui
il pensiero è caratterizzato da fluidità, flessibilità e originalità.
- Secondo alcune ricerche recenti (Antonietti
A. e Pizzingrili P. 2009) è anche una sequenza di processi a cui è
fondamentale l'addestramento, infatti la soluzione creativa ad un problema
risiede nel considerare il problema stesso da un differente punto di
vista, in modo che possano emergere nuove relazioni.
Rispetto al passato, in cui la
creatività era vista anche come una marginalità sociale (i creativi erano
quelli “strani” a margini, artisti stravaganti, poeti...), attualmente si
rivaluta la funzione positiva ed adattiva della creatività riletta come la
possibilità di ogni persona di maturare uno sviluppo integrale delle proprie
potenzialità per garantirsi un maggior
successo in una varietà di situazioni.
Stimolare la creatività può
essere realizzato attraverso programmi didattici specifici che possono essere
attuati per lo più in contesti scolastici (vedi il P.S.C.I. – Piano di Sviluppo
della Creatività Infantile), in cui sono definite procedure specifiche ed
esercizi volti a stimolare attitudini e stili di pensiero normalmente poco
usate. Inoltre I programmi sono realizzati da personale specificatamente
addestrato, in grado di incoraggiare la libera espessione, la sponateità e
l'iniziativa personale, in modo da sollecitare l'autonomia del bambino.
Questo tipo di attività diventa
difficile da realizzare da un povero genitore che certo non può seguire un
programma del genere, ma questo non è l'unico modo! Infatti, partendo da questa
consapevolezza e soprattutto dall'osservare i giochi dei nostri bambini,
possiamo aiutarli ad essere creativi lasciandoli sperimentare, senza disperarsi
se si sporcano con la terra o si bagnano.... ovviamente creando le condizioni
affinchè questo non diventi un problema per loro stessi o per la casa... se
vuol fare la pista da sci con il rotolo di carta igienica per le scale o se
apre l'acqua del bidet per vedere l'acqua che cade, facciamo in modo che non
rincarti tutta la casa o la inondi.. quindi come primo passo servono solo
vestiti comodi e qualche lavatrice in più!
Poi, qualche compromesso ci può
aiutare, con gli anni che ci distanziano dalla loro età ci possiamo giocare
dando loro delle alternative: invece di fermarli subito con un “no” quando
vuole travasare un secchio d'acqua sul parquet, possiamo proporre l'alternativa
“Ti va di travasare in una pentolina la pasta o i pop corn?”, oppure se non
vogliamo limitarlo stiamo insieme in bagno, magari dentro la doccia, in modo
che l'acqua non scorra a fiumi dentro casa!
Rimanendo in questo ambito, mi
ha colpito moltissimo un'indagine in cui si “misurava” la creatività (indice di
elaborazione creativa) delle diverse generazioni ed in cui è stato rilevato che
quella dei nostri bambini è considerevolmente ridotta rispetto a quella dei
loro nonni: i bambini di oggi secondo la ricerca di Peter Gray hanno perso la
capacità di esprimere la propria emotività, hanno minore immaginazione e
umorismo.
Sembra che i bambini di oggi
siano molto meno creativi e la causa probabilmente è complessa e variegata, ma
può essere rintracciata principalmente in due elementi:
- Innegabile il coinvolgimento degli adulti...
pensando di farli del bene impediamo loro di annoiarsi, di giocare da soli
senza la presenza degli adulti... nelle feste dei bambini c'è sempre un
animatore, I gonfiabili, un'attività proposta per gli invitati.
- I loro nonni non avevano giocattoli, quindi
dovevano inventarli... un bastone diventava una spada, una granata una
macchina volante, il fango delle deliziose tortine... I miei bambini hanno
un armadio pieno di giochi... se il Piccoletto vuole una spada basta apra
l'armadio, se la BimbaGrande vuole fare i dolcetti per le sue bamboli ha
la macchina per le caramelle...
Quindi come uscire da questa
situazione e regalare ai nostri bambini la creatività?
C'è un post di Alicia Bayer
scritto diversi anni fa e tradotto da poco in italiano (che potete trovare qui) in cui la
giornalista con un grido appassionato afferma che spesso le mamme sono più
attente alla competività, alla superiorità impegnandoli senza tregua in attività sportive, scolastiche ecc.
piuttosto che attente a lasciare ai bambini spazio per l'ozio e il gioco libero.
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Quindi seguendo le indicazioni
del post, in realtà dovremmo “impegnarci meno” nell'organizzare le giornate dei
bambini e lasciarli crescere più liberi e spontanei, seguendo i loro
tempi, lasciandoli giocare all'aperto, offrendo loro gioco meno strutturati.
Tutto questo potrà risultare
molto più proficuo se riusciamo anche a farli sentire più sostenuti nelle
esperienze che fanno e valorizzati per i risultati che raggiungono, sia che
facciano un areoplanino con la carta, sia che costruiscano una nave in miniatura
dentro la bottiglia in due nanosecondi... ancora meglio se facessimo queste
attività insieme.. seguendoli invece di guidarli…. Basterebbero solo 30 minuti
al giorno per aiutarlo a diventare una persona curiosa e libera!
Per approfondire:
Antonietti A. e Pizzingrilli P.
(2009) Come sviluppare la creatività nei bambini: le indicazioni di un
programma di ricerca. Synergies Europe n. 4 pp. 151-166.
Vegetti Finzi S. e Battistin
A.M. (2010) A piccoli passi. Mondadori. Milano
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