Quando vedo i miei bambini ipnotizzati davanti alla Peppa Pig gli posso passare davanti con una torta al cioccolato con doppio strato di panna, ma non se ne accorgono minimamente...
Ogni volta mi chiedo "Ma che c'ha la Peppa per piacergli tanto?".
Navigando nel web, sembra che questa domanda se la siano fatta in molti dandosi le risposte più creative... la peppa contiene messaggi subliminali, messaggi mafiosi e massoni identificati nella struttura e nella sigla... mah!
Di sicuro la musica piace ai bambini e su 5 minuti di puntata ben 30 secondi sono costituiti dalla siglia, i colori sono prevalentemente primari, brillanti e uniformi... definiti... attirano... e le puntate sono strutturate in modo da essere molto comprensibili con storie rassicuranti. Inoltre, a livello visivo i disegni con cui si realizza il cartone animato sono bidimensionali e stilizzati... quasi quelli che potrebbe fare un bambino.
Infine, le storie presuppongono la possibilità di una forte identificazione, su cui si insinua l'elaborazione inconscia.
"La ricetta è semplice: abbandonare la satira corrosiva del passato in favore di una fuga in un mondo rassicurante. Se per i bambini Peppa Pig rappresenta il dizionario che contiene l’abc delle cose, per i grandi è una sorta di paradiso artificiale nel quale, per fare solo qualche esempio, si riesce a trovare parcheggio con la macchina, non ci sono code (ci si trovi dal dentista, in una biblioteca, o al supermercato), e i nonni sono sempre ben contenti di occuparsi dei nipotini. Certo ci sono anche motivi di continuità rispetto alla tradizione.
I personaggi di Peppa Pig sono animali umanizzati, esattamente nella migliore tradizione Disney. Ma rispetto agli animali antropomorfi dei vecchi cartoni animati, qui ogni personaggio conserva almeno il suo verso originale. Peppa e la sua famiglia sono maiali e quindi spesso, tra un discorso e l’altro, grugniscono. Questo consente a chi guarda (e ascolta) di retrocedere in una dimensione pre-verbale, fortemente ipnotica, inconsciamente affabulatoria. Peppa Pig è un canto gregoriano postmoderno che, nel farsi rito della famiglia contemporanea, predica il ritorno all’essenziale" (http://spettacoliecultura.ilmessaggero.it/libri/ricci-e-capricci-libri-peppa-pig-ansiolitici/681869.shtml).
"La ricetta è semplice: abbandonare la satira corrosiva del passato in favore di una fuga in un mondo rassicurante. Se per i bambini Peppa Pig rappresenta il dizionario che contiene l’abc delle cose, per i grandi è una sorta di paradiso artificiale nel quale, per fare solo qualche esempio, si riesce a trovare parcheggio con la macchina, non ci sono code (ci si trovi dal dentista, in una biblioteca, o al supermercato), e i nonni sono sempre ben contenti di occuparsi dei nipotini. Certo ci sono anche motivi di continuità rispetto alla tradizione.
I personaggi di Peppa Pig sono animali umanizzati, esattamente nella migliore tradizione Disney. Ma rispetto agli animali antropomorfi dei vecchi cartoni animati, qui ogni personaggio conserva almeno il suo verso originale. Peppa e la sua famiglia sono maiali e quindi spesso, tra un discorso e l’altro, grugniscono. Questo consente a chi guarda (e ascolta) di retrocedere in una dimensione pre-verbale, fortemente ipnotica, inconsciamente affabulatoria. Peppa Pig è un canto gregoriano postmoderno che, nel farsi rito della famiglia contemporanea, predica il ritorno all’essenziale" (http://spettacoliecultura.ilmessaggero.it/libri/ricci-e-capricci-libri-peppa-pig-ansiolitici/681869.shtml).
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