sabato 20 dicembre 2014

MIO FIGLIO E IL TABLET

FONTE: www.campuslacamilla.it
Di recente mi è capitato spesso di vedere bambini sempre più i piccoli attaccati a smartphone e tablet al ristorante, nelle sale d'aspetto, in ogni occasione... Anche gli adolescenti a cena con gli amici in pizzeria invece di parlare tra di loro, si scambiano informazioni virtuali...

Ai miei tempi, si parlava dei bambini lasciati soli davanti alla televisione, ma adesso gli stessi bambini sono lasciati anche in balia di altri strumenti tecnologici che assorbono la loro creatività insieme all'attenzione.

Io la chiamo "ipnosi tecnologica" quando la BimbaGrande si mette davanti alla TV o con il mio telefono a giocare e intorno a lei può accadere di tutto, ma lei non si muove, non cambia espressione del viso e questo mi inquieta.

"Meno tablet e smartphone ai bambini, più giochi tradizionali e più tempo con i genitori". E’ la conclusione di uno studio condotto dal Cohen Children's Medical Center di New York (ripreso da www.nostrofiglio.it) sulle attività che favoriscono l’apprendimento dei bambini e la capacità di relazionarsi con gli altri.

Lo studio presentato alcuni anni fa, a Vancouver ha indagato 63 coppie di genitori, i cui figli hanno avuto il 'primo contatto' con un dispositivo touch screen in media a 11 mesi di età e per 17,5 minuti al giorno, ma con punte di quattro ore, in cui le principali attività sono risultate guardare episodi di cartoni animati (30%), usare app educative (26), premere a caso lo schermo (28) e fare giochi non educativi (14).

"Di questi genitori, il 60% si è detto convinto che l'uso dei dispositivi produceva un 'beneficio nell'educazione' nei piccoli, ma test cognitivi hanno dimostrato che non c'era nessuna differenza tra i bambini 'tecnologici' e quelli non.

In realtà, la ricerca ha evidenziato che i bambini piccoli che giocano con app non educative mostrano un ritardo nello sviluppo del linguaggio, così come può accadere con l'esposizione prolungata alla televisione.


"Abbiamo osservato nella nostra clinica che il giocattolo numero uno che i genitori danno ai figli sono gli smartphone – ha spiegato Ruth Milanaik, l'autore principale dello studio - che ormai ha sostituito i libri e i giocattoli 'tradizionali'. La tecnologia però non può rimpiazzare il contatto diretto con i figli, che è la miglior fonte di apprendimento".

La preoccupazione degli esperti per la sempre maggiore esposizione dei bambini ai dispositivi elettronici è crescente, e ha portato all'emanazione di linee guida sia da parte dell'associazione dei pediatri statunitensi che dell'omologa britannica in cui si consiglia alle famiglie di non far usare i dispositivi (tablet, smartphone e tv) fino ai due anni, e poi di concederli al massimo per un'ora al giorno.

Dalla Gran Bretagna è arrivato anche un altro allarme degli insegnanti della scuola materna. Secondo l'Association of Teachers and Lecturers, l'abitudine al pc e ai tablet così da piccini ha effetti sulla capacità di manipolazione dei bimbi, ma anche sulla socializzazione e la concentrazione.

"Ho parlato con diverse maestre di scuola materna – ha detto al Guardian l’insegnante Colin Kinney - e sono preoccupate per il numero sempre più alto di bambini che sanno come far scorrere uno schermo ma hanno poche, se non nessuna, abilità manipolative con le costruzioni, o non sono in grado di socializzare con gli altri, ma i cui genitori parlano con orgoglio di come sanno maneggiare smartphone e tablet".

___________________________________________

fonte testo: http://www.nostrofiglio.it/bambino/bambino-3-6-anni/tempo-libero-3-6-anni/apprendimento-bambini-tablet-e-smartphone

Nessun commento:

Posta un commento

Potrebbe interessarti anche....