giovedì 4 settembre 2014

Chi ha paura della scuola?!

Chi ha paura della scuola?! 
www.unicef.it

Tra qualche settimana rinizierà la scuola, per qualcuno sarà un nuovo importante inizio  che può spaventare non solo bambini, ma anche nonni, mamme, papà...
Si tratta di una tappa importante nel processo di autonomia e indipendenza del bambino, uno di quei giorni che si fotografa per immortalarlo nei ricordi di sempre. E che tutti ne hanno memoria... io mi ricordo bene il grembiolino bianco con il fiocco rosa enorme, i pennelli sulla testa e uno sguardo perso.

www.scuolainfanzia.it

Bisogna ricordare che ogni bimbo ha i suoi tempi e non bisogna forzare le tappe con aspettative che possano pesare sui piccoli.
Andare a scuola o all'asilo è un momento fondamentale di "tenuta" e verifica dell'attaccamento del bambino, in una dinamica di reciprocità. Questo significa che per un bambino non è facile separarsi e stare lontano dalla mamma per un tempo lungo, ma nemmeno per i genitori lasciare e soprattutto "fidarsi" di altri adulti lasciando il proprio figlio. Talvolta anche i nonni possono inserirsi sostenento i genitori o facendoli precipitare nella lacerante preoccupazione, talvolta legata alla loro "disocccupazione". Nella nostra società spesso, nei primi anni di vita dei bambini, questi vengono lasciati ai nonni mentre i genitori sono al lavoro e questo ruolo fondamentale viene a perdersi quando i bambini crescono e vanno a scuola. Non sempre i nonni accettano questo distacco e questo non essere più "indispensabili".
Considerando appunto che si tratta di una tappa fondamentale di crescita facilitata se il genitore o di chi svolge l'inserimento manifesta un atteggiamento di Vera tranquillità e soprattutto la sensazione che lui ce la può fare, che la mamma o il babbo non lo abbandonano o spariscono, ma tornano felici, lasciandolo in un luogo in cui lui farà delle esperienze per "diventare grande". Tutti questi pensieri devono essere autentici, non posticci, perchè i bambini di qualsiasi età sono capacissimi di cogliere tutti gli aspetti emotivi e non verbali e ci "scovano".
Quindi bisogna essere preparati al momento in cui il bimbo piangerà quando gli daremo un bacio e lo saluteremo, "groppo al cuore". Spesso i bambini con un buon attaccamento piangono, è la loro arma per trattenerci, ma dopo poco sono in grado di consolarsi e vivere in modo tranquillo il resto del tempo in cui noi non ci siamo.

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